lunedì 28 giugno 2010

Peter Russell, This is not my hour - Studio e traduzione dai Sonnets a cura di Raffaello Bisso



Un mio caro amico céliniano ha appena pubblicato questa bella traduzione dei Sonnets di Peter Russell; spero mi perdoniate l'off-topic!





Peter Russell


This is not my hour



Studio e traduzione dai Sonnets a cura di Raffaello Bisso





edizioni del Foglio Clandestino, 2010 12 euro – isbn 978-88-902114-6-1


edizionidelfoglioclandestino.it redazione@edizionidelfoglioclandestino.it





A volte penso che tutto sia perduto, che questa fatica sia solo uno spreco di tempo. I ricchi e famosi la fanno franca col crimine; -- io ho speso tutto il mio per la poesia, a un costo che la gente considera folle. Alcuni, ben che vada, si figurano le pretese del Sublime, più raro ancora è chi ravvisi in una rima l’Estasi diagnosticata da Longino. Gli ininterrotti talk-show del Parlamento cambiano l’ardua cultura in spettacolo, dettano legge pubblicità e profitto, tutto è speso in distrazioni e lotterie, -- « Son sano! », sbotto, « e tutto il mondo è pazzo! », -- Eli era cieco, e Samuele udì il richiamo.




Nell’estate del 2000 Peter Russell mi inviò, ‘con preghiera di traduzione’, una raccolta dattiloscritta di poesie dell’anno precedente. La ‘preghiera’ in realtà sottintendeva l’urgenza di una traduzione rapida perché Peter intendeva pubblicare quanto prima la raccolta. Ma io non riuscivo assolutamente a conciliare la rapidità richiesta con la cura necessaria al lavoro, né purtroppo avevo tempo illimitato da dedicare all’impresa. Dopo la morte di Peter, la responsabilità per il dono e la sfida che avevo lasciati in sospeso mi ha spinto a proporre alla rivista Il Foglio Clandestino una scelta dei ‘Sonetti’, presentata come sintetico studio interpretativo. In seguito l’editore mi ha proposto di raccogliere in volume il materiale. Questo libro non è perciò propriamente la traduzione dei ‘Sonetti’ del Pratomagno ma uno studio a più mani su di essi. Raffaello Bisso
Il poeta inglese Peter Russell nasce a Bristol il 16 settembre 1921 e muore a San Giovanni Valdarno il 22 gennaio 2003. Ultimo dei grandi lirici moderni, erede della tradizione simbolista e modernista che ha avuto in Yeats, Eliot e Ezra Pound i massimi esponenti, fu inserito fra i candidati al Nobel. Assai ricche le vicende umane e letterarie. In una continua compenetrazione tra vita vissuta, momento creativo e produzione letteraria, Russell ha vissuto, prima a Berlino, intervallando poi il successivo periodo italiano con lunghi soggiorni all’estero, in Canada, negli Stati Uniti e quindi in Iran. L’Italia è stata il suo paese prediletto e dopo il prolungato soggiorno veneziano, dal 1983 è vissuto a Pian di Scò (AR) e nel mulino de ‘La Turbina’ trasformato in una casa-biblioteca arredata soltanto con pochi mobili e con diecimila volumi, oltre a un prezioso archivio personale. Nella casa di riposo di Castelfranco di Sopra, dove era stato costretto a trasferirsi nel 2001, è sopravvissuto in uno stato di quasi totale cecità, mantenendo col mondo soltanto sporadici contatti epistolari, ma continuando tenacemente la sua ricerca poetica. Anche negli scritti di quest’ultimo periodo aveva conservato un’acuta percezione della purezza della natura, nella sua opera spesso contrapposta ai disastri della civiltà moderna. Le sofferenze fisiche hanno preso il sopravvento quando si sono unite alla mancanza di stimoli.

1 commento:

Meridiano ha detto...

vedi, a volte attraverso una segnalazione si apre un mondo. Ho dato un'occhiata sul web su Russell ed è venuto fuori un personaggio notevole