martedì 21 luglio 2009

Le sette vite di Louis-Ferdinand Céline - Le Magazine des Livres



LE SETTE VITE DI LOUIS-FERDINAND CÉLINE
di Gilberto Tura

Il mensile letterario francese "Le Magazine des Livres" dedica, nel numero estivo di luglio-agosto, la copertina e due articoli a Louis-Ferdinand Céline.
Il primo articolo è firmato da quel David Alliot che negli ultimi anni ha arricchito la bibliografia céliniana con la pubblicazione di numerosi volumi (nei quali vengono resi noti documenti finora inediti), tra cui meritano una citazione "Céline a Meudon", "Céline au Danemark" e "L'affaire Louis-Ferdinand Céline - Les archives de l'ambassade de France à Copenhague 1945 - 1951". L'articolo s'intitola "Le sette vite di Louis-Ferdinand Céline", perchè, spiega Alliot, sono sette le vite che Céline ha dovuto vivere per completare il suo lungo viaggio al termine della notte. Nel prologo al lungo articolo che ricostruisce, appunto, in sette capitoli la biografia del medico-scrittore, Alliot afferma che mentre l'opera di Céline è relativamente conosciuta dalla maggioranza dei lettori, non altrettanto lo è la vita, tanto da venire superficialmente liquidato ed etichettato con epiteti prefabbricati, spesso privi di alcun fondamento o comunque lontani dal delinearne i tratti più autentici della complessa personalità. Inoltre ricorda come nell'ultima decade Céline sia diventato lo scrittore francese più letto e più studiato nelle università; non passa mese senza che un libro su Céline approdi sugli scaffali delle librerie francesi.
Il secondo articolo è un'intervista al célinista Philippe Sollers, il quale nota come la conoscenza dell'opera céliniana si fermi quasi sempre al periodo d'anteguerra, tanto che capolavori assoluti come Féerie pour une autre fois, D'une château l'autre, Nord e Rigodon siano ingiustamente misconosciuti e quasi dimenticati. L'articolo s'intitola "Rileggere Céline" e tra una domanda sull'antisemitismo, sulla nuova edizione delle lettere ad Albert Paraz nella collana Les Cahiers de la NRF, se Cèline sia da considerare uno scrittore visionario, all'ultima domanda se Céline debba essere, appunto, riletto in una nuova prospettiva, Sollers conclude che "É dunque giunto il momento di rileggere Céline da cima a fondo". Non possiamo che concordare.

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